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Jul 13, 2023

Dai una sbirciatina alla nuova raccolta di racconti di "Star Wars".

Ecco uno sguardo esclusivo all'interno del terzo capitolo di questa popolare serie antologica "Star Wars".

Uno dei modi più coinvolgenti per vivere gli angoli inesplorati dell'universo di "Star Wars" è immergersi nella vibrante raccolta di racconti della serie antologica di tre libri "From a certain point of view" di Random House Worlds.

Queste voci divertenti, scritte da un'assemblea internazionale di scrittori, prendono di mira storie che ruotano attorno ad alcuni degli eroi secondari, cattivi, alieni, droidi e mostri trascurati o più piccoli nell'originale "Star Wars Trilogy".

L'edizione antologica di debutto, "Da un certo punto di vista: Star Wars", è stata pubblicata nel 2017 per celebrare il 40° anniversario di quel film trionfante, seguita da "Da un certo punto di vista: L'Impero colpisce ancora" nel 2020 per quell'iconico film. anche il 40° anniversario del film.

Il terzo capitolo di questa stimolante serie di "Star Wars", "Da un certo punto di vista: Il ritorno dello Jedi", arriva oggi (29 agosto). La copertina rigida da 592 pagine onora quest'anno il 40° anniversario del capitolo finale di quella classica trilogia dell'opera spaziale.

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Ci sono 40 nuovi racconti di fantascienza in questo ultimo volume, inclusi pezzi che illuminano la mente dell'Imperatore Palpatine, il retroscena dell'addestratore di Rancor, la vita e i tempi del Sarlacc, una rivisitazione di una missione clandestina di Mon Mothma, il rilassante Wicket the Ewok il giorno della luna nella foresta e i pensieri del diario privato della Morte Nera 2 dello Stormtrooper TK-423.

Space.com è felice di condividere un estratto esclusivo per questo nuovo volume, dalla storia di Emma Mieko Candon "When Fire Marked The Sky", con protagonista Wedge Antilles, il preferito dai fan. Ecco qui:

Alla vigilia dell’attacco alla seconda Morte Nera, Wedge Antilles sente il peso e la pressione della leadership e del dovere. Determinato a non lasciarsi sopraffare dal momento, Wedge giura di trascorrere un'ultima serata tra i suoi amici e compagni.

Il Tydirium ammiccò nell'oscurità mentre Wedge poteva vederlo. Non l'aveva pianificato in quel modo. Era nell'hangar principale dei caccia di Home One e conferiva con il capo meccanico dello Squadrone Rosso, e lì, sopra la spalla della donna, c'era il tratto di spazio tra Home One e la fregata medica dove aleggiava la navetta imperiale rubata, grande quanto l'unghia del suo pollice. Doveva aver fissato lo sguardo, perché il meccanico si interruppe e si voltò. Quando lo fece, c'era solo assenza.

"Hai qualcosa in mente, comandante?" lei chiese.

"Qualcosa, sì." Wedge si strofinò gli occhi. Dietro di loro, un centinaio di cose si contendevano la sua attenzione, come avevano fatto sin dal briefing in cui si era ritrovato a fissare gli schemi di una cosa morta e vendicativa: una massa sferica e frastagliata di pezzi di metallo congelati.

Aveva un senso disgustoso vedere la Morte Nera risorgere dalla sua tomba. L'enorme enormità della sua prima iterazione l'aveva fatta sembrare un'oscura e immutabile regola della galassia stessa. Certamente non sembrava che dovesse scomparire perché un pilota aveva realizzato uno scatto irripetibile. Naturalmente non se n'era andato del tutto. Naturalmente era tornato per riscuotere i suoi debiti. Ovviamente la resurrezione di quella sagoma cupa fece sentire anche Wedge un fantasma. Certe notti si ritrovava a fissare il soffitto della sua cuccetta, pensando che non poteva essere davvero lì. Non sarebbe potuto sopravvivere alla lotta per Yavin. Non quando quasi tutti quelli con cui mangiava, beveva e volava accanto erano morti. Era semplicemente inconcepibile.

Eppure anche adesso, dopo quattro anni e dozzine di combattimenti da far rizzare i capelli, da rivoltare lo stomaco e da stringere i denti, Wedge era qui, perfettamente e inspiegabilmente vivo. Tuttavia, mentre osservava la maggior parte dei sopravvissuti di quell'impensabile corsa in trincea scomparire in un futuro che non poteva vedere, si ritrovò a sentirsi profondamente piccolo e improbabile.

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